mercoledì 14 settembre 2011

Il professor Bruno Pannain sull'autopsia del 1975

Il professor Bruno Pannain (oggi deceduto; n.d.r.) era un anatomopatologo dell'Istituto di medicina legale di Reggio Calabria. A fine novembre del 1975, quando Domenico Zarrelli fu incriminato per la strage di via Caravaggio, fu incaricato dal legale dell'indiziato (l'avvocato Mario Zarrelli, fratello di Domenico) di seguire, come consulente tecnico della difesa, i rilievi autoptici sulle tre vittime (eseguiti dai professori Achille Canfora e Pietro Zangani dell'Università degli studi di Napoli). Successivamente fu investito del ruolo di consulente del collegio difensivo di Domenico Zarrelli, nell'ambito dei processi penali a carico dell'imputato.

Questa è la dichiarazione che il professor Pannain rilasciò alla trasmissione tv "Telefono Giallo" (23 dicembre 1988) in merito (specificamente) agli esami che interessarono gli organi genitali di Angela Santangelo:

-L'eventualità di un aborto era un aspetto che andava approfondito indipendentemente da una ipotesi collegata ad un movente passionale che poteva riguardare Angela e l'assassino. Perchè ogni volta che si esegue un esame autoptico su una donna, specie se è giovane, si osservano con particolare attenzione gli organi genitali [...] Nel verbale dell'autopsia di Angela Santangelo vengono descritti gli organi genitali: utero di forma e volume normale; nella vagina un tampone lievemente imbibito di sangue verosimilmente mestruale [il tampone fu trovato in realtà poggiato sulla vagina della ragazza e non al suo interno; n.d.r.]; in uno degli ovai [quello destro; n.d.r.], la presenza di un corpo luteo emorragico. Tutto questo vuol dire molto poco. Vuol dire che, indipendentemente da questi rilievi, era necessario e opportuno eseguire ulteriori accertamenti, che non risulta vennero fatti. Io non posso sapere se i colleghi Canfora e Zangani abbiano eseguito queste ulteriori indagini ma posso dire che in mia presenza e nella relazione che i periti presentarono, oltre a riportare il verbale dell'autopsia, nelle indagini di laboratorio (che pure sono molto schematicamente e chiaramente indicate ed esposte), non risulta più alcun accenno a indagini eseguite sugli organi genitali [...] probabilmente è vero che i corpi erano ridotti in condizioni tali da rendere difficili queste analisi però certamente non vi era nessun elemento per affermare (come, invece, ad un certo momento del processo Zarrelli fu detto) che Angela Santangelo non aveva abortito. In definitiva, gli elementi sono pochi per poter escludere un aborto della ragazza-

Il conduttore Corrado Augias invitò il professor Pannain a fornire una interpretazione sulle due coltellate in regione epigastrica che l'omicida assestò ad Angela Santangelo. In particolar modo perchè negli atti istruttori, quei due colpi, vennero definiti (in una relazione depositata presso la Procura di Napoli il 16 giugno 1977 da un funzionario di polizia, il dottor Mariano Barrea, oggi deceduto)  -due ferite da punta e taglio all'epigastrio, che andavano giù fino al sottocutaneo, come una specie di "sondaggio" eseguito da una persona esperta dei fenomeni della vita e della morte-

il professor Pannain lo interpretò così:

-Si trattava di lesioni non vitali. Quindi le due incisioni all'epigastrio furono eseguite quando la vittima era già deceduta perchè non ci fu fuoriuscita di sangue, non ci fu emorragia. Evidentemente chi fece quelle incisioni voleva però controllare se la ragazza era viva o morta. Non posso escludere nessuno su questa capacità di controllo. Quindi ritengo capace di simili valutazioni sia un soggetto che non appartiene alla classe medica sia un soggetto che appartiene alla classe medica-

Daniele Spisso


Il professor Bruno Pannain, in una immagine video del 1988

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