sabato 10 maggio 2014

Termine scaduto: la Procura di Napoli non ha comunicato nulla


Gentili lettori,

ripercorriamo insieme le tappe di questi ultimi 3 anni e cerchiamo di fare il punto della situazione.

*Le tappe:

-16 Novembre 2011: presso l'ufficio dell'allora Procuratore aggiunto di Napoli dott. Giovanni Melillo viene depositata una Relazione Pro-Veritatae finalizzata a chiedere la riapertura del caso della Strage di via Caravaggio. La relazione è divisa in tre parti: una ricostruzione cronistica della vicenda (firmata dal sottoscritto), una interpretazione criminologica sul possibile profilo dell'assassino (firmata dalla criminologa Imma Giuliani e dallo psicologo Fabrizio Mignacca), una proposta d'indagine scientifica moderna sui reperti ancora custoditi alla luce della storia e dei progressi delle Scienze forensi (firmata dalla genetista Marina Baldi). La relazione è stata legalmente supervisionata dall'avvocato Carmen Stizzo, del Foro di Napoli.

-Inizio Maggio 2013: la Procura di Napoli riceve una lettera anonima. Il mittente e autore della stessa invita a cercare alcuni reperti custoditi e a impiegarli per analisi di laboratorio da parte della Scientifica. Presso l'Archivio generale del Tribunale di Napoli (in via Reggia di Portici) vengono trovati un asciugamano macchiato di sangue, un bicchiere da salotto usato, strane sigarette a metà o appena accese e poi spente. Sono reperti della scena del triplice delitto. La Procura li spedisce a Roma, presso la sezione Scientifica della Polizia di Stato. In laboratorio, gli esperti del Viminale (la Direzione centrale Anti-Crimine del Ministero dell'Interno - via Tuscolana) li sottopongono ad analisi di Genetica forense.

Da uno dei reperti, un asciugamano macchiato di sangue, viene acquisito un profilo genetico. Un DNA. Tale profilo viene poi comparato con quello di qualcuno e dà esito positivo. L'esito viene portato a conoscenza, a Napoli, del Sostituto Procuratore dott. Raffaele Tufano, al quale è passato l'incarico. L'ufficio del dott. Tufano decide di non comunicare nulla, all'esterno, su quanto è stato scoperto.

-Ottobre/Dicembre 2013: il giornalista investigativo Fabio Sanvitale, attraverso due articoli di web-magazine e una intervista rilasciata a questo Blog, rivela in pubblico le ultime novità.

-10 aprile 2014: Il Mattino di Napoli, attraverso un articolo firmato dal giornalista dott. Giuseppe Crimaldi (uscito sia per l'edizione cartacea che per quella on-line del quotidiano), rivela che sul tavolo del Sostituto Procuratore di Napoli dott. Raffaele Tufano è giunto un risultato importante in merito al caso della Strage di via Caravaggio. Ovvero: è venuto fuori un nome, identificato attraverso un DNA contenuto in macchie di sangue a loro volta presenti su un telo. Telo che è uno dei reperti della scena del crimine. La Procura tace ma allo stesso tempo non smentisce la notizia.

-15 aprile 2014: il giornalista del Mattino dott. Crimaldi torna sulle ultime novità con un altro articolo (pubblicato nell'edizione on-line del quotidiano) rivelando che dopo 14 giorni la Procura di Napoli renderà noto il risultato sulle analisi di laboratorio di Genetica forense condotte sui reperti. La Procura non smentisce.

-22 aprile 2014: nella rubrica "Lettere e commenti" (edizione cartacea) del Mattino, la redazione pubblica una lettera inviata al giornalista dott. Giuseppe Crimaldi dall'avv. Mario Zarrelli qualche giorno prima. L'avv. Zarrelli è il fratello (ed ex legale) dell'ex imputato Domenico Zarrelli (quest'ultimo: condannato all'ergastolo in primo grado nel 1978, assolto per insufficienza di prove in secondo grado nel 1981, assolto con formula piena in un processo d'Appello-bis nel 1984, assolto in via definitiva nel 1985, risarcito dallo Stato nel 2006). L'avv. Zarrelli lamenta alcuni dati contenuti negli articoli del dott. Crimaldi perchè a suo giudizio errati. Il dott. Crimaldi risponde all'avvocato: prende atto dei suoi richiami ma contemporaneamente difende il diritto dell'informazione a raccontare gli sviluppi nuovi (importanti) di una vicenda tragica rimasta senza colpevole e per la quale, dunque, non si può mai smettere di cercare e accertare la verità.

-29 aprile 2014: un articolo dell'edizione on line del Mattino, firmato dal giornalista dott. Giuseppe Crimaldi, ci informa che la Procura di Napoli rinvia di 7-10 giorni la comunicazione dei risultati della analisi di laboratorio di Genetica forense sui reperti della scena del triplice delitto di via Caravaggio. Dalla Procura non arriva nessuna smentita a quanto scritto nell'articolo.

-6/9 maggio 2014: la Procura della Repubblica di Napoli, trascorsi i 7-10 giorni indicati dal quotidiano Il Mattino, non comunica nulla.



 Daniele Spisso